Cru, vitigni, annate, dosaggio sono elementi che rendono gli Champagne molti diversi tra di loro. La varietà dei vini è ampia, perché molteplici sono le possibilità offerte e districarsi non è sempre facile.
Il cru, che corrisponde a un comune viticolo, identifica la particolare combinazione di vitigno, territorio e clima. I vitigni della Champagne hanno caratteri propri, che evolvono e si esprimono in maniera diversa a seconda delle zone e del territorio.
Cominciamo da una prima diversificazione:
- Un blanc de blancs è prodotto da sole uve bianche.
- Un blanc de noirs assembla unicamente le uve nere di pinot nero e/o meunier.
In Champagne, la tradizione vuole che si assemblino vini di annate diverse. Durante l’assemblaggio, l’enologo crea l’armonia che riflette la sua visione di quel che lo Champagne deve essere, grazie alla varietà dei vini di cui dispone: varietà dei cru e dei vitigni, ma anche delle annate. L’assemblaggio “non millesimato” permette quindi l’espressione e la perpetuazione dello stile proprio a un marchio.
In alcuni casi, i vini assemblati appartengono tutti a una sola e unica annata, che prende il nome di “millesimo” (millésime). La decisione di millesimare o meno un vino spetta al solo enologo, il quale può decidere che la pronunciata tipicità di una vendemmia meriti di essere esaltata. Uno Champagne millesimato sarà sempre un vino di carattere, contraddistinto dall’annata di produzione.
Il colore del vino è determinato dall’assemblaggio e dalla sua personalità: un vino leggero è chiaro, un vino più potente tende a tonalità più intense.
Gli Champagne rosé sono in genere frutto dell’assemblaggio di vini bianchi con un vino rosso fermo a denominazione Champagne. La gamma cromatica varia dal rosa tenero al rosa intenso, mentre il sapore va da molto leggero a molto strutturato.
Il termine “brut” che dà nome a oltre il 90% degli Champagne è riferito a una modalità di dosaggio. Si tratta semplicemente della particolarità che lo Champagne acquisisce a fine vinificazione, nel momento in cui si procede al dosage, ossia all’apporto del tocco di dolce necessario alla perfetta espressione degli aromi. Questo tocco di dolce, diverso a seconda dei vini, permette di stabilire una scala degli Champagne, dal meno dolce al più dolce, ovverosia dal brut nature al brut, al sec e al demi-sec.
...a questo punto non vi resta che provarli tutti !!
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